Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto "allegro Natale" in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. Sì, proprio!
Charles Dickens - Canto di Natale
Sfido chiunque a non aver mai avuto a che fare, in questo periodo, con una qualsiasi versione letteraria o cinematografica del Canto di Natale di Charles Dickens.
Ebenezer Scrooge, già il nome è tutto un programma, è un grosso uomo d'affari, più precisamente un banchiere. Ce lo vediamo già questo signore di una certa età, incazzato come una biscia nei confronti di tutto e di tutti, interessato solo al vil denaro e a come risparmiare fino all'ultimo centesimo per ingrassare il malloppo custodito gelosamente in cassaforte. Il punto è: facesse almeno una bella vita! E invece no, vive in una stamberga e veste come un clochard.
Ad un personaggio simile potrebbe forse piacere il Natale? Giammai! Avete presente il Grinch? In confronto quest'ultimo è l'impersonificazione delle feste. E così, preso dal risentimento ad ogni manifestazione natalizia che incontra lungo il cammino, dopo aver concesso a malincuore al proprio impiegato Bob Cratchit di non lavorare almeno il 25 dicembre, la sera del 24 il nostro Scrooge torna a casa più inviperito del solito. Sta per aprire il portone quando qualcosa, per un attimo, lo ferma: sembra che il batacchio abbia un volto familiare, quello di Jacob Marley, il suo vecchio socio morto diversi anni prima proprio alla viglia di Natale. Pensando che si tratti di un'allucinazione, dopo un attimo di sgomento, entra e si appresta alla cena. Ed è in quel momento che inizia ad accadere l'inverosimile perchè, dopo una serie di spaventosi rumori che si propagano per tutta l'abitazione, la porta della cucina si apre e appare niente meno che il fantasma di Marley con un enorme e lunga catena che l'avvolge da capo a piedi. A quella catena sono appesi lucchetti, banconote ed attrezzi del lavoro da banchiere. Il fantasma gli spiega che si tratta della sua punizione eterna per esser stato troppo avaro e che anche per Scrooge vi è una sorte analoga se non peggiore. Quel che può fare per salvarlo dalla dannazione è ammonirlo, quindi, e di mandargli in visita nottetempo altri tre fantasmi: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro.
Scrooge non si fa intimorire dall'avvertimento, convinto che si tratti di fantasie ed allucinazioni, e se ne va a dormire come se nulla fosse. Avrebbe potuto anche fare sonni tranquilli se non che, ad un certo punto, viene svegliato dal primo fantasma: quello del Natale passato. Questi lo accompagna indietro nel tempo, mostrandogli la sua infanzia e la sua giovinezza, quando per lui il Natale era ancora una festa sentita e piena di amore e di gioia. Rivede la propria famiglia, Bella -la donna che ha amato- , i vecchi colleghi di lavoro quando era ancora un impiegato alle prime armi. Poi le immagini iniziano a farsi più dolorose: la morte della sorella, la separazione da Bella a causa delle differenze economiche sorte nel momento in cui, assieme a Marley, è divenuto titolare della banca. Non potendo più sopportare oltre, scaccia lo spirito in malo modo, ritrovandosi ben presto nel proprio letto e con un senso di oppressione al cuore.
Non tarderà ad arrivare il fantasma del Natale presente, un personaggio che assomiglia ad una versione ringiovanita di Babbo Natale. Lo spirito lo porterà a curiosare nelle case di Bob Cratchit e del nipote Fred, figlio della compianta sorella Fanny. Nonostante la miseria, Cratchit sta festeggiando con la moglie e i figli dedicando parole d'affetto anche al vecchio bast... Volevo dire, al proprio datore di lavoro, grazie al quale possono consumare assieme un pasto caldo. Scrooge nota che il più piccolo dei figli di Cratchit non se la passa benissimo ed il fantasma gli spiega che, infatti, è molto malato, ma lo stipendio da fame di Bob non permette alla famiglia di acquistare le medicine necessarie alle cure. Il vegliardo chiede allora se il piccolo Tim (questo il nome del bambino) starà meglio, ma la risposta lo raggela: "Io vedo un posto vuoto nel povero focolare...". Un'atmosfera diversa regna invece in casa di Fred, circondato da parenti ed amici, il quale sta brindando con affetto al vecchio zio Scrooge. Dopo aver visitato altri luoghi tra i più disparati in cui si sta celebrando all'insegna del calore umano e della serenità, a mezzanotte lo spirito del Natale presente inizia ad invecchiare e morire, lasciando al proprio posto due bambini vestiti di stracci: essi sono Ignoranza e Miseria, due figure per niente confortanti che sotto agli occhi di Scrooge si trasformeranno in adulti altrettanto ignoranti e miserabili.
Conclusi i dodici rintocchi, il fantasma del Natale presente diviene polvere e lascia il proprio posto a quello del Natale futuro. Muto, lo spirito mostra all'uomo il proprio corpo sul letto di morte e la reazione di coloro che sono appena venuti a conoscenza della sua dipartita: con parole di sfregio mostrano di non essere affatto dispiaciuti e di non vedere l'ora di poter mettere mano su tutto ciò che egli ha gelosamente guadagnato e custodito. L'unico che passerà a rendere un saluto alla sua tomba sarà il nipote Fred. E la famiglia di Bob Cratchit? Ahimè, il piccolo Tim è morto e la tomba del bambino si trova proprio a pochi passi da quella del vecchio. Chiedendo perdono e sentendosi realmente pentito, Scrooge cade in una voragine che si apre proprio sotto la propria lapide, ritrovandosi in quella che pare essere la bocca dell'inferno. In una caduta senza fine, lambito dalle fiamme, si risveglierà di lì a poco nel suo letto, incredulo di essere ancora nel mondo dei vivi.
E' la mattina di Natale, è ancora in tempo per poter cambiare le previsioni del Natale futuro! Vestitosi di tutto punto, esce di casa e manda, non prima di avergli elargito una lauta mancia, un ragazzo ad acquistare un cappone per farlo recapitare a casa di Bob Cratchit; infine si precipita a casa del nipote Fred il quale, proprio pochi giorni prima, s'era visto rifiutare l'ennesimo invito a trascorrere il pranzo natalizio in famiglia.
Il giorno dopo, al lavoro, accoglie Cratchit burberamente ma, in realtà, ha in serbo per lui una bella sorpresa: gli annuncia infatti un aumento di stipendio e condizioni lavorative più umane. Inutile dire che i due diventeranno inseparabili, che il piccolo Tim si salverà grazie alle medicine acquistate personalmente da Scrooge e che da allora l'uomo si ritroverà a vivere non solo in maniera più dignitosa ma anche, soprattutto, più serena.
Tra le varie versioni tratte da questa storia vale la pena ricordare "Il canto di Natale di Topolino" firmato Disney (qui sotto una clip relativa alla prima parte e in cui ci vengono presentati i personaggi): quale migliore volto per il vecchio taccagno se non quello di Paperon De' Paperoni, il cui nome in lingua originale è proprio Scrooge?
Di notevole interesse, invece, il primo adattamento cinematografico: "Scrooge, or Marley's ghost, di Walter R. Booth, datato 1901. Purtroppo non tutta la pellicola è giunta fino a noi in quanto i circa due minuti finali sono andati perduti a causa dell'usura e del tempo. In questo film è curioso notare come non vi siano tre spiriti a guidare Scrooge tra i vari Natali ma solamente uno: quello di Jacob Marley.

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